Stampa

Esso quisse!

rassegna umoristica di uomini e fatti nella Marsica del 1946

 

Copertina di Esso quisse! del 1946
 

Ma non è una cosa seria....

  Esso quisse! caricature di G. Tempesti Si incontrarono una sera al passeggio, per caso: una sera di primo Ottobre 1945 in cui la nebbia annunciava l'avvicinarsi dell'inverno imminente.  
       
  << Auff! che barba! >> sbuffarono.
<< Se non inventeremo qualche cosa di nuovo, rischieremo di morire di noia >>.
 
     
  Erano otto. Camminavano in silenzio, lentamente, ai margini della strada sotto il peso di una ricerca sublime.  
     
  Guardai fisso al centro degli otto.
Vedi quello? mi dissero. Quello potrebbe essere la domenica, al campo sportivo, un ottimo pallone permanentemente gonfiato se all'anagrafe non fosse già Nino Fortuna. Ho deciso! disse Nino Fortuna, accendendo lo sguardo del suo abituale guizzo ventitrè marzo:

<< Fonderemo un giornale >>.

 

Esso quisse! caricature di G. Tempesti  

 




L'idea lanciata improvvisamente dalla bocca del capo, piroettò innanzi all'attenzione sbalordita dei sette per andarsi a conficcare nella testa di Domenico Orlando Buccini.

Erano otto... Camminavano in silenzio, lentamente, ai margini della strada sotto il peso di una ricerca sublime.

Giusto! disse Domenico Orlando Buccini, dopo essersi passatola mano sul mento.

- Ci sto!

Poi sgranò i suoi begli occhi calmi, arrestò il piede piatto sinistro e si voltò verso gli altri.

- Me lo permetterete, vero?
- Che cosa?
- Voi non potete dirmi di no....
- Che cosa?
- Un bel articolo di fondo, sempre, ogni settimana.

Un bell'articolo che dia il suo peso al giornale... io sono nato proprio per questo: per far sentire sempre il mio peso, nelle conferenze, nei comizi... io non posso vivere senza l'articolo di fondo, mi capite?

Lo guardarono. Allibirono.
L'avvocato Domenico Orlando Buccini piangeva.
Proprio così: piangeva.

- Mi accordate dunque l'articolo di fondo sulla politica generale? singhiozzò.

Il democratico cristiano Arnaldo De Amicis fu il primo che in base al suo programma si intenerì. Gli altri chinarono il capo in dimostrazione di mutuo, pecorino, assenso...

E l'avvocato Domenico Orlando Buccini, cancellando le lacrime saltellò su se stesso: Grazie! disse.
Mi avete reso felice.

Tacque un attimo, si stropicciò le mani e poi disse ancora: grazie!
 

 


Che c'entra quest'altro grazie? bofonchiò Nino Fortuna. Grazie anche per l'amico Di Gianfilippo assente Voi avete salvato due vite.

Erano otto, camminavano in silenzio, lentamente, ai margini della strada sotto il peso di una ricerca sublime...

Fu il già indicato Arnaldo De Amicis che, stavolta, interruppe il silenzio.

Un giornale - disse - Va bene.
E che tono gli diamo?

- Esatto, il tono.

(consultazioni affannose fra gli interlocutori).

- Il tono?
Una palestra, deve essere il nostro giornale, una palestra
- definirono due baffetti appuntiti e due capelli pettinati che rispondevano al nome di Amelio Santucci...

- Una palestra in cui ognuno di noi faccia sentire il suo peso - ribadì ferocemente Domenico Orlando Buccini.

- Tutte le idee politiche, tutti i partiti, dovranno essere rispettati e difesi nel nostro giornale!
- sibilarono velocemenete i denti stretti di Alcide Lucci, reggente gli occhiali traballanti per l'improvvisa decisione del dire.

- Una palestra dunque
- riepilogò distintamente il giovane Aimone Maussier
- in cui oltre al peso ci sia anche un pò di gioco d'equilibrio.

Il caro Giovannino Jatosti scoppiò a ridere per cinque minuti.
Esso quisse! caricature di G. Tempesti

 


Il caro Giovannino Jatosti ride sempre quando parla Aimone Maussier per fargli credere ogni volta di più che egli è un ragazzo veramente spiritoso.

- E tu che tono gli daresti?

La frase era rigettata nuovamente ad Arnaldo De Amicis.

In quel momento Arnaldo De Amicis guardava un punto indefinito e una lacrima gli inumidiva le ciglia...

- Dicevate....?
- rispose - Ah! il tono?

Estrasse il fazzoletto. Ecco... dicevate... il tono!
Io sono sensibile, lo vedete e lo vedrete meglio nei miei articoli...
Io vedrei un giornale che faccia piangere, un giornale che desti la pietà,... la compassione degli altri.
Che ne dite voi?...
 
  Erano otto. Camminavano in silenzio, lentamente, ai margini della strada, sotto il peso di una ricerca sublime....  
  Esso quisse! caricature di G. Tempesti

 

Nino Fortuna riprese e concluse con il suo abituale guizzo 23 Marzo.

- Ho deciso! fonderemo un giornale!
E anch'io scriverò, anch'io.

Rise di un suo piccolo riso distinto passando nello stesso tempo la mano a controllare la permanente dei suoi impeccabili capelli ondulati. La sua decisione oscillò nell'aria e fece inorridire l'attenzione esterrefatta dei sette.

- Voi credete che io non sappia scrivere?
- sbottò
- Ah! Ah!...

Che cosa ci vuole a scrivere?
Sono forse più cretino degli altri?

D'accordo: non riuscirò a fare articoli che abbiano un peso o articoli che facciano piangere...

Io perciò darò al giornale solo articoli più leggeri, articoli che facciano ridere...

 

  - Erano otto... Camminavano in silenzio, lentamente, ai margini della strada sotto il peso di una ricerca sublime.